Il GPL viene erogato in forma liquida e bollendo evapora mano a mano che viene "spillato" per il consumo. La pressione alla quale avviene tale ebollizione dipende dalla temperatura alla quale si trova la massa liquida.

Se il serbatoio del GPL é installato all'aperto, d'inverno la temperatura del liquido che contiene sarà piuttosto bassa ed altrettanto bassa sarà la pressione alla quale esso bolle che é la stessa con la quale arriva nel lato a monte del riduttore di pressione .

Quindi se quest'ultimo é di grandezza insufficiente, é tarato male o ha dei problemi di funzionamento, tale abbassamento si ripercuote sull'utenza che sarà così soggetta a dei cali di fiamma.

Questo inconveniente é facilmente prevenibile selezionando e tarando opportunamente i riduttori di pressione ed acquistandone solo modelli di massimo affidamento, nonché proteggendo il serbatoio del GPL dalle basse temperature installandolo in una fossa coperta o interrandolo se possibile.

Regolatori di pressione GPL

La scelta del regolatore di pressione va fatta tenendo conto della pressione d'uscita che lo caratterizza e della sua potenzialità, cioé della portata oraria massima di gas che é in grado di erogare. La portata del regolatore di 1° stadio deve superare, almeno del 20%, il valore dell'assorbimento massimo di gas delle utenze servite. Nelle modeste applicazioni domestiche che utilizzano gas in bombole (uso di cucina, scaldabagno, stufette)é corrente l'impiego di un unico regolatore (di bassa pressione) che, direttamente applicato sul contenitore, trasforma la pressione in bombola in quella adatta al funzionamento delle apparecchiature (30mbar). Riduttori a bassa pressione si impiegano anche all'inizio di quelle reti (o tratti di rete) che ricevendolo da collettori principali a media pressione o direttamente da un serbatoio di stoccaggio sono state proggettate per distribuire il gas a bassa pressione. Talvolta, per aumentare la portata di gas verso l'utenza, si installano due regolatori in parallelo; la portata risultante sarà la somma delle due portate. Impianti a due stadi di pressione sono previsti, in campo domestico, per servire abitazioni plurifamiliari oppure utenze che oltre agli usi di cucina prevedono produzione d'acqua calda sanitaria e riscaldamento ambientale.

Regolatori che, in uscita forniscono media pressione (1,5 bar) sono impiegati (installati sul serbatoio di stoccaggio) per alimentare i tratti delle condotte di distribuzione a media pressione; applicati su contenitori mobili, sono anche utilizzati per quelle lavorazioni di tipo artigianale o industriale (per esempio, l'esecuzione di saldature o l'alimentazione di bruciatori) che richiedono valori più alti della pressione d'erogazione del gas.
Talvolta, in installazioni domestiche o industriali che richiedono una precisa regolazione della pressione (caldaie, bruciatori, forni industriali, ecc.) o anche nella distribuzione di rete, si impiegano regolatori di 3° stadio ("stabilizzatori di pressione") che, con ristretta tolleranza, limitano quelle differenze di pressione che si verificano nel corso dell'erogazione. E' consigliabile, sui regolatori, l'installazione di manometri per rilevare i valori della pressione in entrata ed in uscita. La pressione in entrata fornisce utili informazioni sul grado di esaurimento del contenuto del serbatoio e sulla regolarità della vaporizzazione del prodotto liquido (che può essere compromessa da un eccesso di domanda o da insufficente temperatura esterna). La lettura del valore in uscita é utile sia per tarare con esattezza il regolatore al valore più adatto di pressione, sia per controllare eventuali anomalie che si verificano durante il funzionamento. Un'insufficente portata del regolatore in genere é accompagnata da formazione, su esso, di condensa e, successivamente, di ghiaccio.